Si è concluso con buona partecipazione di pubblico lo spettacolo teatrale “Processo ad Azucena”, andato in scena venerdì 26 settembre alle ore 17,30 presso il Teatro Jolly di Palermo. L’evento, organizzato dall’Asvope (Associazione di Volontariato Penitenziario) in collaborazione con il CeSVoP nell’ambito di Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025, ha saputo coinvolgere la cittadinanza in una profonda riflessione sui temi della giustizia, della condanna e della pena.

All’evento hanno pure partecipato la presidente del CeSVoP, Giuditta Petrillo, e l’assessore comunale alle attività sociali, Mimma Calabrò, che hanno rivolto un saluto ai partecipanti. Mentre, Bruno Di Stefano, presidente ASVOPE, ha brevemente ricordato i 25 anni di volontariato in carcere celebrati quest’anno dall’associazione, evidenziando i problemi ancora aperti in ambito penitenziario.

Un monologo che ha emozionato la platea

Il pubblico presente ha potuto assistere a una suggestiva rilettura di uno dei personaggi più intriganti de “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi. Azucena, la zingara emarginata e combattuta tra l’amore materno e l’ossessione della vendetta, ha preso vita attraverso l’interpretazione dell’attrice Stefania Blandeburgo, che ha dato voce al monologo scritto da Francesca Taormina.

L’accompagnamento musicale della pianista Maria Cristina Ciulla ha ulteriormente arricchito la performance, creando un’atmosfera evocativa che ha tenuto il pubblico immerso nelle emozioni del personaggio al contempo madre, vittima e assassina. La sentenza “a sorpresa” è stata affidata al giudice Mario Conte.

L’impegno sociale dell’Asvope

Lo spettacolo ha rappresentato un’importante occasione per far conoscere alla cittadinanza l’attività dell’Asvope, che da 25 anni opera all’interno delle carceri Pagliarelli e Ucciardone di Palermo, offrendo aiuto e servizio alle persone detenute. L’iniziativa ha dimostrato come il teatro possa diventare uno strumento di sensibilizzazione sociale e di riflessione collettiva su tematiche di grande attualità.